di Alda M.C. Torri
Boschina di Crenna, autunno 1996 Mi trovo in tinello nella casa dei nonni di Sabrina. Ho un piano decorato di foto, tre cassetti e due sportelli. Tazze da tè, pacchetti di biscotti, bicchieri di ogni tipo e una grappa al miele all’interno delle ante. In un cassetto ci sono i centrini lavorati a uncinetto dalla nonna, bottoni e delle lettere. Nell’ altro si mescolano i coltellini da intaglio, le sigarette e altre cianfrusaglie del nonno.
Nel cassetto centrale c’è il mio segreto.
I nonni non riescono ad aprirlo. Non possono. Hanno smesso di provarci e ritengono che sia bello così. Nonna Vittoria ha avvitato un pomello in rame con al centro un cuoricino azzurro smaltato. Ora è perfetto.
Il mio destino va oltre all’immaginazione, perché io, in realtà, non sono ciò che si vede in questa casa.
Primavera 1973
Sabrina è una bimba di otto anni e vive dai nonni in campagna. Gioca in solitudine, disegna o lavora a maglia con la nonna sempre all’ombra di un maestoso albero di noce, vicino alla casa di Vittoria e Dino.
Si accuccia tra le radici del fusto e racconta all’albero tutto quello che le passa per il cuore. Il noce l’ascolta e lei percepisce le sue risposte. Gli anni passano, Sabrina cresce, il mondo intorno è cambiato e un po’ lo teme. Una delle certezze, che vibra nella sua anima, è la pace che avverte tra le fronde, i malli e l’ombra del suo albero di noce.
Quella pianta sono io.
Estate 1994 In un afoso lunedì Sabrina cammina in città e una macchina non la vede. Ci vorrà più di un anno per recuperare i danni subiti. Durante la convalescenza torna sempre nel mio abbraccio e le sue lacrime si confondono tra questi forti rami. Una notte, però, la mia sorte arriva violenta. Il temporale si abbatte per la campagna e un fulmine mi squarcia il tronco. Il fuoco è stato un’implosione dolorosa. Nonno Dino mette insieme quello che rimane di me e costruisce ciò che sono ora. Non è possibile, tuttavia, aprire il cassetto centrale. È lo spazio sacro del segreto che devo custodire.
Inverno 1997
Una sera Sabrina coglie il mio richiamo.
Si avvicina e con delicatezza disegna i contorni del cuore inciso sul pomello. Guidata dalla nostra magia, prova a tirare il cassetto che si apre. Trova un pacchetto di carta velina nel quale è avvolto il maglioncino fatto da lei tre anni prima e che, da allora, è sparito. Lo stringe stretto al cuore.
Capisce che dal giorno dell’incidente lo spirito del suo bambino ha dimorato nell’albero tanto adorato, il Signore delle Drupe.
Sente l’amore pervadere ovunque in un intenso profumo di mallo e ritrova la pace.
Alda M.C.Torri, 56 anni, vive in provincia di Varese. Ama disegnare e scrivere. Nel 1990 vince un concorso con la raccolta di poesie “L’epopea dell’illimite ” edito da Lalli Editore. Scrive di sogni, stranezze e ironiche avventure per chi ha voglia di stupirsi e di essere imprevedibile.
Selezione di racconti da XI Concorso “Il Corto letterario e l’illustrazione”, NARRATIVA (Scrivere il corto) RACCONTI D’AMORE ( Sezione dedicata a Maniglio Botti)
IL CAVEDIO associazione culturale e sportiva dilettantistica APS ———————————————– segreteria1997@ilcavedio.org