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In treno

In treno

Sei e mezza di mattina, tutti a bordo e si parte. Il primo Frecciarossa schizza da Termini verso Centrale come un proiettile. E’ presto, ma a bordo la vita è già frenetica. Cellulari che squillano, appuntamenti da confermare, manager da rassicurare, ultime versioni delle presentazioni in powerpoint da inviare. E il carrello del caffè, come perderlo? La velocità mi circonda, tutto si muove troppo rapidamente, treno incluso. Ai tempi dell’Università si viaggiava di notte, salivo a Roma Tiburtina prima di…

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UNA VOLTA C’ERA UNA VECCHIA…

UNA VOLTA C’ERA UNA VECCHIA…

UNA VOLTA C’ERA UNA VECCHIA…* Una storia inventata nasce da un innesco. C’è sempre una frase, un fatto ascoltato dal quale partire. L’immaginazione di chi scrive comprende la memoria, la sensibilità, la capacità di vedere il mondo: gli incontri, le esperienze, le letture vengono rielaborati e maturano nello scrittore. Dobbiamo avere lo sguardo che fissa le cose, partire da una situazione e trasformarla in varie scene, ma bisogna riconoscerne la vivacità, la possibilità che diverti, interessi e, nel caso del…

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Gira, calumet gira

Gira, calumet gira

Accovacciati a cerchio, ci passiamo il calumet in senso orario e poi, al cenno di Ganascia Asimmetrica, in senso antiorario, giusto per evitare che l’ultimo giro risulti fatale ad Argano Sedentario, imbolsito dallo sniffare e insofferente per il gran gesticolare di Mimo Mutevole dei Choctaw.L’unico viso pallido ammesso al Gran Consiglio sono io, Joe Perfiumi, per via della amicizia di sangue che mi lega a Poco Che Vaga dei Pawnee, giunto al campo con un cavallo senza i colori di…

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Venere

Venere

Il bicchiere sul comodino con i residui del vino non bevuto, il libro sul pavimento, caduto aperto sulla pagina che leggeva. La cassapanca divelta con forza. Era tutto in disordine, vestiti sulla poltrona, sul tappeto, la cassaforte svuotata.La stanza era stata fotografata dalla scientifica, catalogata dai colleghi, io ero arrivato a fasi preliminari concluse. Raccolsi il libro, “il sangue reale”, un giallo medioevale. La copertina aveva una spada come quella di Re Artù, sporca di sangue gocciolante. Che coincidenza, la…

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La stella della Mercedes

La stella della Mercedes

È quell’ora particolare in cui la notte ha appena abbandonato le sue vesti sul mondo e il giorno non le ha ancora raccolte. Jack stringe nelle mani sudate il volante color avorio della Mercedes cabrio di Fat Boy, lo sguardo chimico di chi ha ingoiato anfetamine, gli occhi incollati sulla stella a tre punte che come un faro emerge dal cofano e gli indica la via: sempre dritto davanti a sé.Jenny, la spogliarellista del Garden, con quella voce roca e…

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Le nostre storie di Yoss Arian

Le nostre storie di Yoss Arian

Le nostre storie sono come l’acqua e il ghiaccio, una si solidifica l’altra si scioglie. Prendi le mie mani e infondimi coraggio che tu possa per un po’ trattenerle. Le isole nel Pacifico attendono le onde lievi sotto conchiglie e stelle marine indugiano, liberano l’ansia solo se le consideri brevi come le storie che ci raccontano. Rendere indietro il nome o darlo in pegno, mille anni di ricordi e pensieri cupi si allontanino e che sembrino un vago sogno, non…

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SCRITTURA E RISCRITTURA P.3

SCRITTURA E RISCRITTURA P.3

A cura di Abramo Vane PER SCRIVERE BENE, impariamo a riscrivere E per riscrivere con efficacia dobbiamo trovare motivi per fermarci a riflettere quando rileggiamo il nostro capolavoro che, vi garantisco, capolavoro ancora non è, ma può diventarlo, nel nostro piccolo. È pieno d’imperfezioni e, in modo particolare, di potenzialità da sviluppare. Partiamo dal cogliere leoccasioni per fermarci a riflettere, e prendiamo come riferimento i suggerimenti delle buone grammatiche che dicono: non abusate degli avverbi, soprattutto di quelli che finiscono…

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La pagina bianca

La pagina bianca

Di una cosa vi sarei riconoscente, e so di apparirvi insensato, ma vi invito ad avere rispetto per le pagine bianche e perciò a non gettare i fogli di carta, essi hanno due facciate e su ognuna scorre la vita… E mi ricordo, e non era molto tempo dopo la guerra, io andavo all’asilo e non sapevo nemmeno che cos’era la guerra, e ai miei fratelli e a me non mancava niente, e i quaderni per tutti papà li portava…

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L’energia vitale

L’energia vitale

Il giovane scrittore amava Bukowsky e beveva birra con l’amico Franz, e in uno di quei magici momenti scrisse che Charles era morto, e tutti noi ce lo ricordiamo ancora quando venne in redazione con quel suo pezzo e tremava come a un esame, e il più comico di noi, il miglior cavallo di razza che la redazione avesse mai avuto, ne ebbe a male perché anche lui scriveva libri e si chiamava Charles, e allora a sua volta buttò…

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