Di Gaetano Lo Castro
“Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi...” Genesi (2, 9)
C’era una volta, vicino a un paesino di campagna, un castagno millenario.* Il proprietario del terreno su cui sorgeva non era certo un tipo simpatico. Infatti una mattina apparve armato di una grossa motosega.
“Sei una montagna di legno, mio caro castagno. Il tuo pregiato legname mi farà guadagnare molti soldi.”
E mise in moto la rumorosa motosega. Proprio allora giunse un gruppo di ragazzi del paese vicino che era solito sostare sotto il vetusto vegetale. Tutti capirono il cattivo proposito del proprietario.
“Ma ha davvero intenzione d’abbatterlo?!”
“Io non devo render conto a voi di ciò che voglio farci del mio albero.”
“È un castagno millenario, e non ce ne son molti nel mondo!”
“Andate via dal mio terreno!”
I ragazzi gli si pararono davanti, determinati a difendere il raro albero, al quale erano assai affezionati. “Non lasceremo tagliare il castagno.”
“Per noi lui è come un vecchio compagno.”
“E arricchisce tutta questa campagna.”
L’uomo avanzò puntando contro di loro i rotanti denti della sua motosega.
“Qualcuno corra a cercare aiuto!”
“Ci vado io!”
Vennero diverse persone, tra cui alcune guardie municipali e il sindaco. L’uomo agitava la motosega sempre più da presso ai ragazzi, addossati contro il tronco del castagno. Fu disarmato. “Non potete proibirmelo! È di mia proprietà! Voglio vedere l’avvocato!”
“Questo è vero.” disse il sindaco. “Secondo la legge gli è lecito, anche se è una barbarie abbattere un albero millenario.” “Allora l’albero è perduto?” gli domandò con tristezza una ragazza.
“Purtroppo il proprietario è lui e può farne quello che vuole.” L’uomo ridacchiò.
“Un modo ci sarebbe per salvare l’albero!” esclamò un ragazzo. “Se il castagno lo compra il comune nessuno potrà più gettarlo giù!”
I presenti assentirono entusiasti. Il sindaco chiese al proprietario se era disposto a vendere il pezzetto di terreno interessato. L’uomo pensò che in questo modo poteva ottenere lo stesso un ottimo guadagno, risparmiandosi la fatica di tagliare il castagno. I due si misero d’accordo sull’importo. Tutti rimasero soddisfatti. In particolare i ragazzi, felici per esser riusciti a salvare il loro amico albero. Si presero per mano e cinsero il suo grosso tronco con un unico abbraccio. Il vecchio castagno sentì sulla sua rugosa corteccia il calore e l’amore delle loro giovani braccia.
“Non cade foglia, che Dio non voglia.” commentò commosso.
* Il Castagno dei Cento Cavalli si trova sulle pendici dell’Etna. Con i suoi circa 4.000 anni è uno degli alberi più longevi d’Europa.
Gaetano Lo Castro. Autore siciliano, scrive romanzi, racconti, pièce, poesie. Molte sue opere sono state premiate e pubblicate in antologie. Un suo romanzo si è classificato 1° in un premio per inediti, è stato pubblicato, ed è giunto finalista in un altro concorso.
elezione di racconti da XI Concorso “Il Corto letterario e l’illustrazione”, NARRATIVA (Scrivere il corto) ALBERI NEL MONDO ( Sezione dedicata a Maniglio Botti)
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