di Benedetta Pivetti

– Ben tornata! Da dove arrivi?

– Dalla cena coi colleghi, te l’avevo detto.

– Ma è quasi l’una di notte, un po’ tardi per una cena, non trovi?

– Lo sai come vanno a finire queste serate, Fabio. Abbiamo aspettato un sacco, c’era il locale pieno, poi abbiamo preso tutto, dall’antipasto all’ammazza-caffè, poi siamo rimasti fuori a chiacchierare nel parcheggio e c’era Mauro che era pieno e dava spettacolo.

– Strano…

– Cosa strano? È andata così. Perché sei sospettoso? –   Strano perché io ero nel parcheggio dalle undici e mezza, e non c’era nessuno di voi.

– …

– Stai attenta a quello che dici Bea.

– Fabio, aspetta. Prima ho dimenticato di dirti che abbiamo accompagnato Mauro a casa dopo le undici. Non si reggeva in piedi, non poteva guidare, capisci?

– Che combinazione, proprio prima che arrivassi io.-   Sì, devo aver perso la cognizione del tempo, ho bevuto anche io, mi conosci.

– Un’ora e mezzo per riaccompagnarlo a casa? E non capisco nemmeno perché ci sia andata anche tu.

– Perché eravamo tutti insieme! Poi siamo rimasti davanti a casa sua a chiacchierare. Perchè questo interrogatorio? –   Guarda come sei diventata brava a raccontare palle. Ma chi ho sposato?

– Cosa stai dicendo Fabio? Sei fuori.

– Bea, è un po’ che ti osservo, sei sempre distratta, attaccata al cellulare, credi non me ne sia accorto? Cosa mi nascondi?

– Non ti nascondo nulla e tu sei paranoico.

– Porca puttana, Beatrice, io ero già lì, ti ho vista salire sull’auto di Carlo e andare via con lui. Adesso che ti inventi? Sentiamo. –   Lo sai benissimo che con Carlo ci conosciamo da una vita, mi ha solo chiesto di fare due chiacchiere mentre riaccompagnavamo Mauro a casa, che poi lui doveva rientrare.

– Brava, continua a prendermi per il culo.

– E tu invece, non mi avevi detto che restavi a casa? Perché sei venuto a spiarmi? Forse che prima sei passato dalla tua ex che è ancora lì che ti aspetta e guarda caso abita proprio vicino al ristorante?

– Hai un bel coraggio.  Cosa c’entra Maria adesso? Ti ho beccata io in fallo, sono dieci minuti che inventi storie e hai la sfrontatezza di attaccare tu.

– Beh, non sarebbe mica la prima volta, credi non lo sappia? Hanno visto la tua macchina parcheggiata sotto casa sua diverse volte.

– Sì, sono passato da lei qualche volta. Voleva parlarmi, mi ha supplicato e non potevo dirle di no.

– Ma dimenticarti di dirmelo, sì, evidentemente.

– Era inutile farti ingelosire per niente, Bea. E cos’è quella lacrima adesso?

– Nulla, lascia perdere.

– Dimmi cosa è successo prima con Carlo, su.

– Niente di male, Fabio. Come tra te e Maria, del resto. E ora vorrei andare a dormire.

Benedetta Pivetti. Nata e vissuta in Emilia, nel 2023 si trasferisce in Liguria. Dopo gli studi economici, si è sempre occupata di amministrazione in azienda. Appassionata di lettura e parapendio, scrive racconti per diletto prediligendo le relazioni umane e amorose.

Selezione di racconti da XI Concorso “Il Corto letterario e l’illustrazione”, NARRATIVA (Scrivere il corto) RACCONTI D’AMORE ( Sezione dedicata a Maniglio Botti)

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